Nomine UE -2: Il contentino
Che le minacce di procedura di infrazione per deficit nei confronti dell’Italia fossero in odore di manovre elettorali era certamente più di un sospetto secondo tutti gli osservatori esperti di vicende europee. Indubbiamente qualche correttivo si è dovuto applicare ma in realtà i ritocchi fatti al bilancio del nostro Paese erano più che prevedibili, pianificabili. Dunque tenerci sotto minaccia fino all’ultimo è servito ai grandi manovratori di Bruxelles per ammorbidire le nostre posizioni e renderci più malleabili nelle trattative per le nomine importanti.
Poco avremmo potuto dire in proposito della nomina della Lagarde alla successione di Draghi, eppure ce ne sarebbero di osservazioni da fare e le facciamo su questo incarico in altro articolo.
Molto invece potevamo fare per evitare un Presidente di Commissione tedesco, vicino alla Merkel e per di più implicato in diverse inchieste nel proprio Paese. Ma qui si è vista tutta l’incapacità della Lega e del suo leader nonché della sua poca dimestichezza con l’Europa, come vedremo nel feroce articolo sulla vicenda dove l’Italia, terzo Paese per importanza economica e politica dell’Unione si ritrova a fare il “gregario” a un discutibile personaggio come Orban ed il suo odioso gruppo di Visegrad.
Niente da eccepire su Davide Sassoli, un moderato che si è fin da subito occupato di affari istituzionali e ben poco di atti concreti dell’Unione. Certamente una carica appropriata ben più delle altre due nomine delle quali parliamo in questi giorni. Dunque una gran bella occasione di dignità ed alto profilo dell’Italia, questo lo riconosciamo volentieri.
Ma l’Europa o meglio i suoi leader, in questo campo di manovra ci hanno offerto un ampio spazio di secondo piano. Un segno di rispetto? un contentino? Un salvataggio all’immagine di un Paese suddito dell’asse Franco Tedesco? Prendetela come volete ma è almeno inusuale che Presidente del Parlamento venga nominato per due volte di seguito un rappresentante dello stesso Paese, come in questo caso Tajani – Sassoli. E’ accaduto solo una volta, nel 1994 quando Klaus Hansch succedette al suo avversario politico Egon Klepsch.
Altrettanto inusuale la nomina a vice presidente del grillino Fabio Massimo Castaldo. Un personaggio naif del quale vari blog hanno raccontato più tormenti sentimentali che idee politiche. Inusuale perché i 14 deputati del 5Stelle non hanno “casa”. Nel senso che non essendo riusciti a formare un nuovo gruppo, né aderendo ad alcun gruppo Parlamentare, non potranno partecipare alle nomine dei commissari. (cfr nostro articolo)
Insomma nessun ruolo che conti, ma l’Italia è sempre importante, anche perché “pesa” 76 voti, appena tre meno della Francia. E’ bene dunque fare fair play con l’Italia che giusto questo riesce ad ottenere. Vedremo poi le nomine dei commissari ammesso e non concesso che il Parlamento, il 16 luglio prossimo ratifichi l’incarico di Presidente del Consiglio alla von der Leyen i cui “altarini” non piacciono a molti. Forse proprio per questo, leggere questa doppietta di nomine in favore dell’Italia può suonare come un contentino strumentale.