ERASMUS, LA SCOMPOSIZIONE DEL SUCCESSO
Finanziato dall’Unione Europea, l’Erasmus è il programma leader di scambio internazionale, che da più di 27 anni ha consentito a quasi 4 milioni di studenti di studiare all’estero. Come obiettivi si pone di accrescere la mobilità, di facilitare l’integrazione europea e di favorire le prospettive occupazionali dei giovani. Ed è proprio così.
E come Esperienza Cosa di più di un’esperienza di vita al di fuori del proprio paese e senza genitori, senza amici può temprare un giovane? Beh l’erasmus non è l’unico, ma è sicuramente un’ esperienza di vita che forma il carattere e tempra la persona. Un’esperienza all’estero cambia, rende indipendenti nel dover gestire il denaro che non basta mai – per questo è sempre consigliabile trovare un lavoretto che non sottragga troppo tempo allo studio, ma che permetta un pò di autonomia- si impara a gestire una casa, preparare i pasti, fare le pulizie ma soprattutto si impara a stare soli con se stessi.
R come realizzazione Sì perché il raggiungimento degli obiettivi con le proprie forze realizza la persona. Oltre che donare esperienze da “studente”, l’Erasmus permette di arricchire il curriculum con delle competenze linguistiche e lavorative che pian piano si acquisiscono. Ed è sicuro che un datore di lavoro apprezza di più una persona che se l’è cavata da sola, anche se per un breve periodo, piuttosto che una persona che è sempre rimasta nel nido di casa. Una volta scelto il percorso di studio e la città in cui vivere, sarà più semplice avere le idee chiare sul futuro professionale e personale.
A come avventura Avventura nel senso di rischiare se stessi, di andare oltre le proprie difficoltà, di buttare il cuore oltre l’ostacolo in tutti i contesti. Un grande ostacolo è sicuramente la lingua, ma se senza vergognarci “si parla” anche sapendo di sbagliare e di non essere all’altezza, si stringeranno grandi amicizie. Amicizie nate proprio dalla condivisione di spazi e spesso di stati d’animo, dalle difficoltà.
S come Socialità Imparare a condividere! Niente come un viaggio lontano da casa rende capace di condividere cattivi umori, ricorrenze, feste, dubbi, pensieri e tantissime altre cose che accadono durante una giornata quando ti ritrovi a vivere insieme a persone che non hai mai conosciuto prima, ma che senti che diventeranno amici. Del resto, sono nella tua stessa situazione, e ti accorgi che c’è un mondo intorno a te!
M come movimento Studio a parte, non si può negare che l’Erasmus sia un’ottima occasione per risvegliare la voglia di viaggiare. Le esperienze fatte porteranno sicuramente nuove idee per progettare altri viaggi nell’immediato, ma soprattutto l’università dona tantissime possibilità di viaggiare anche low cost con gruppi molto grandi di studenti provenienti da tutto il mondo. Viaggiare è conoscere scoprire nuove culture, nuovi popoli è ricchezza!
U come universo. Ogni giorno s’incontreranno nuove culture fatte di abitudini, costumi e usi diversi dai propri. Il bagaglio di esperienze, di cultura si allarga inevitabilmente! Ci si rende conto dell’universo intorno a noi, che esistono miliardi di pensieri, di comportamenti diversi, di persone!
S come successo Il successo dell’Erasmus è dovuto alla sua forte valenza educativa e sociale. Infatti, la sua finalità non è solo quella di favorire lo studio, l’occupazione e le prospettive reddituali dei giovani e di permettere attraverso un’accresciuta mobilità, ma anche la creazione di un mercato unico europeo del lavoro, e di creare nelle nuove generazioni un’identità europea e una maggiore apertura alla diversità sociale e culturale.
La mobilità diventa quindi una forma di educazione!
I ragazzi che aderiscono al progetto hanno buoni risultati accademici, sono più curiosi e sicuri di sé e hanno maggiore capacità decisionale, oltre che l’aumento della probabilità di lavorare all’estero:numerosi studi dimostrano che aver studiato all’estero aumenta del 24% la probabilità di occupazione a tre anni dalla laurea dei giovani italiani. I sondaggi mostrano, infatti, risultati incoraggianti che fanno ritenere che investire nella mobilità degli studenti possa rappresentare una buona strategia per accrescere l’occupazione dei laureati, rimettere in moto su scala europea l’ascensore sociale e rafforzare il senso della cittadinanza europea tra le giovani generazioni.
L’Italia è tra i paesi europei con il maggior numero di studenti in uscita e in entrata: quarto posto (dopo Spagna, Germania e Francia) per numero di studenti in partenza (anno 2013-14) e quinto posto (dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito) per numero di studenti in arrivo.