Un’agenda europea per l’economia collaborativa
Abbiamo parlato di bla bla car, airbnb, uber, flixbus, tripadvisor, come esempi di sharing economy. Ma cos’è in fondo la sharing economy e dove ci porterà? che impatto ha sull’Europa?
La sharing economy è una realtà che modifica il senso del possesso, e propone uno stile di vita che mette in gioco socialità, scambio, sostenibilità e partecipazione; è un modello economico che sembra dover condizionare il futuro delle imprese in Italia e in Europa.
La sharing economy pone le sue basi sul concetto di fiducia, una fiducia basata sulle raccomandazioni di altri, peer-to-peer, visibili su delle piattaforme collaborative, che permettono quindi di condividere le proprie esperienze, dando parola a chiunque abbia voglia di raccontare la propria esperienza, i propri bisogni reali. Ecco perché queste piattaforme hanno successo, dando la parola a tutti, si riesce a soddisfare i bisogni reali dei cittadini, dei consumatori, senza contare il fatto che in questo modo si risparmia e si sostiene l’ambiente. Ad esempio, condividere l’auto con bla bla car, oltre al riscontro economico-sociale, significa fare una scelta etica, sostenibile, contribuendo alla diminuzione di CO2 nell’aria.
E questa condivisione, passando per l’autenticità, non solo migliora l’esperienza, ma la arricchisce contribuendo anche alla formazione di una grande comunità virtuale: io partecipo, aderisco al tuo viaggio, e non solo! La sharing economy si sta evolvendo, non più solo condivisione di cose ma anche condivisione di “compagni”: con vayable.com, si ha un compagno che ti porta in giro per la città, ti mostra gli itinerari prendendosi cura del tuo tempo; oppure salgo in barca con te grazie a sailsquare.it , cerco un posto e salpo con te!
E questo sta cambiando la mentalità dei cittadini ma soprattutto la mentalità del viaggio: non si possiede, non si affitta, ma si condivide! Il valore non è più intrinseco al mero servizio, ma all’esperienza, alla personalizzazione e alla convivialità.
Che effetti sta avendo la sharing economy sull’Europa?
Secondo un recente studio condotto da PriceWaterhouse Coopers, il giro d’affari della sharing economy in Europa, potrebbe valere 570 miliardi di euro entro il 2025. I paesi maggiormente attivi sono quelli del nord Europa: Germania e Gran Bretagna registrano più di 50 imprese già operative sul mercato, mentre Olanda e Spagna tra 15 e 30, Italia e Polonia meno di 25. Data la rapida crescita, la Commissione europea ha deciso di stilare delle linee guida in un comunicato dal titolo Un’agenda europea per l’economia collaborativa, una sorta di orientamento in materia, una materia che sembra rappresentare il futuro.
Una ricerca condotta dalla facoltà di economia dell’Università degli studi Niccolò Cusano mostra che l’Italia è tra i primi tre paesi per numero di fruitori e conoscitori della sharing economy! L’utente tipo è maschio, nel 56% dei casi, sotto i 44 anni, nel 74% dei casi, istruito e residente nell’Italia settentrionale nel 53% dei casi. Questa ricerca ha rivelato anche che la sharing economy è in rapidissima crescita anche nel nostro bel paese stimando un business di 13 miliardi di euro nel fatturato del 2016 per arrivare a 300 miliardi di euro nel 2025!