La rivoluzione dei bus low-cost
Con pochi euro si può viaggiare comodamente, con wifi, prese di corrente, due porte usb per ogni posto, sedili reclinabili e avvolgenti, bagno a bordo, tavolini reclinabili e un buon spazio da sedile a sedile, portando fino a due valigie, per arrivare nelle più importanti città europee. Sono soprattutto i giovani, studenti, che usufruiscono di questo servizio per i loro spostamenti.
Dal 2014, quando i servizi su lunga percorrenza sono stati liberalizzati, anche molti italiani hanno riscoperto in massa i pullman, e la concorrenza sui bus low cost si è scatenata.
Molti sono i collegamenti dal Nord al Sud della nostra penisola, che in poco tempo sono raddoppiati, innescando una guerra sui prezzi. Se si è fortunati, si può viaggiare da Roma a Milano con 5 euro, nel peggiore dei casi si arriva a 15 euro, che è sempre meno della metà del costo di un biglietto del treno. L’unica nota che va a sfavore di Flixbus è il tempo: la tratta Roma-Milano può durare 7/8 ore con un paio di soste ma questo non scoraggia gli italiani. Flixbus, infatti, sta cambiando la mentalità del viaggiatore; si sta diffondendo una nuova cultura del viaggiare in pullman.
I primi a lanciare una guerra sui prezzi sono stati gli anglo-americani con Megabus e i loro 13mila autobus, lanciando offerte a partire da 1 euro; poi i tedeschi, nel 2011, con FlixBus che oggi collega 20 paesi.
Flixbus studia le esigenze di mercato, analizza le preferenze degli utenti, proponendo dei prezzi altamente accessibili a tutti. Prezzi che sono variabili in base al periodo, alla tratta, alla fascia oraria, al numero di passeggeri. Il prezzo non è mai fisso e si adatta alla domanda di mercato. Come le compagnie aeree low cost, nelle fasce orarie e sulle tratte a minor frequentazione, il prezzo viene abbassato per incentivare la domanda. Flixbus, ha inoltre introdotto «InterFlix»: una sorta di biglietto, ispirato all’interrail, che vale in diversi paesi, permettendo così a tanti giovani di spostarsi in Italia e in Europa a prezzi per loro assolutamente abbordabili. Con 99 euro consente di raggiungere cinque città europee fra oltre 900 mete.
Oltre alla concorrenza che Flixbus fa alle altre compagnie di trasporto su gomma, anche le Ferrovie dello Stato si sentono minacciate da questo colosso del trasporto. Nell’autunno del 2016, le stesse Ferrovie dello Stato hanno annunciato un cambio nel loro business, destinando una parte degli investimenti all’integrazione con la gomma, il “BusItalia”, per evitare di perdere significative quote di mercato.
Mentre le ferrovie cercano di concorrere, l’Anav, che ha come Presidente Giuseppe Vinella, accusa Flixbus di concorrenza sleale.
Quindi Flixbus fa una concorrenza sleale?
Nonostante un business molto aggressivo, l’Antitrust, ha affermato che quella di Flixbus non può essere considerata una politica “predatoria”. Questo anche perché i biglietti sono messi in vendita in continuazione, elaborando il miglior prezzo con i clienti, applicando così, il modello low cost!
Certamente lo sviluppo di questo mercato è molto forte e in rapida crescita, di fatto è un nuovo business che crea competizione, gli utenti sono in rapida crescita dato che consente di viaggiare anche a chi ha un portafoglio ridotto. Una soluzione potrebbe essere un’integrazione tra ferro e gomma e una futura diminuzione delle automobili sulle nostre strade, sarà possibile?