Brexit: il conto, prego!
Il divorzio dall’Unione Europa accende un duro scontro con la Gran Bretagna, che secondo le indiscrezioni del Financial Times, dovrebbe saldare un conto di 100 miliardi di euro. Sarà uno dei nodi cruciali previsti dai negoziati sui termini per il ritiro del Regno Unito dall’Ue, previsti non prima dell’8 giugno, dopo le elezioni britanniche. Un conto al rialzo, sollecitato dai Paesi europei, volto a coprire i costi amministrativi comunitari per 2019 e il 2020. La risposta di Londra non si è fatta attendere, con le parole del ministro negoziatore britannico David Davis, il quale ha fatto sapere che il . Ancora più “hard” il contrattacco del Primo ministro Theresa May, che ha accusato gli ex colleghi europei di minacciare il Regno Unito, per influenzare le imminenti elezioni politiche. Secondo il Financial Times, se nel periodo antecedente Brexit i Paesi membri erano perplessi sulle ripercussioni politiche che avrebbero comportato il costoso divorzio della Gran Bretagna, ora, invece, sembrano dare priorità a come colmare il buco di bilancio che creerà il Regno Unito una volta fuori dall’Ue. Appare chiaro, dunque, che una diatriba finanziaria potrebbe esplodere come una bomba a orologeria. È necessario chiedersi, però, come si è arrivati a una tale cifra, dal momento che inizialmente si erano stimati 60 miliardi di sterline. Dall’analisi del Financial Times, si è calcolata una somma compresa tra 91 e 113 miliardi di euro, mentre il think thank Bruegel, istituto specializzato in studi internazionali, ha stimato un costo per Brexit tra 82 e 109 miliardi. Andando oltre i numeri, però, la Gran Bretagna come Paese membro deve contribuire alle passività finanziarie e alle spese dell’Unione Europea, per una quota che varia tra il 12 e il 15%. Nello specifico, come descritto nella bozza per il piano di negoziati con l’Ue, . Dovrà anche coprire , come quella del Farmaco. Il documento è stato illustrato dal capo negoziatore Ue Michel Barnier, che ha rilevato come questo <non rappresenta una punizione né una tassa per l’uscita, si tratta di rispettare con senso di responsabilità gli impegni presi>.
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