L’Uovo di Pasqua di Neelie
Quest’anno nell’uovo di Pasqua i cittadini europei hanno trovato una buona sorpresa: non si pagherà più il roaming nei paesi dell’Unione. Neelie Kroes ce l’ha fatta. La caparbia vice presidente della commissione europea, l’eurodeputata olandese già commissario per la competitività durante la commissione Barroso I è riuscita a vincere la resistenza dei grandi operatori delle TLC europee che, sin dall’inizio, non avevano molto apprezzato l’iniziativa.
Ai primi di aprile, come previsto dal ruolino di marcia di Neelie, la Commissione europea ha approvato l’abolizione del roaming per i cellulari europei. Ora comincia il percorso dell’agenda digitale della approvato, che prevede, per step successivi, a partire dal prossimo luglio la completa abolizione entro il dicembre 2014. La Kroes si è sempre dichiarata convinta che un unico mercato della TLC fosse una priorità per l’Europa e che questo avrà ricadute positive in tutte le direzioni; inoltre ha giustamente intravisto questa prima meta come più facilmente raggiungibile di tutte le altre buone intenzioni in merito alla connettività ed alla banda larga più in generale. Così nel 2009 ha dato inizio ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione in merito allo stato della connessione fra i cittadini e fra le imprese europei, inserendo nell’agenda digitale un obiettivo di unificazione, il cui risultato sarebbe stato immediatamente percepibile da tutti i cittadini. Siamo dunque davanti ad un esempio, fra i tanti bisogna dirlo, di buona politica dell’Europa, strettamente aderente alle grandi finalità che l’Unione sembra spesso proporsi ma altrettanto spesso, purtroppo, disattendere. Ai primi di a aprile 2014 dunque, rispettando la scadenza fissata, il parlamento europeo ha approvato l’ entrata in vigore del nuovo sistema tariffario, per le chiamate su cellulari europei, si comincia a tagliare. Da luglio 2014, non si pagherà più nulla per le chiamate ricevute da paesi europei, e dal luglio 2016 neanche per quelle in uscita.