I negrieri del cielo
Intorno al 20 settembre, L’Italia ha visto cancellare più di 702 voli della compagnia low cost irlandese, Ryanair, che motiva il fatto così:
“migliorare la puntualità, diminuita a causa di scioperi, condizioni meteo sfavorevoli e un’errata valutazione dei riposi che spettano a comandanti e primi ufficiali”
Ma i dipendenti hanno un’altra visione della cosa. Si parla di fuga di dipendenti verso Norwegian, EasyJet, le compagnie mediorientali e le cinesi. Ma perché?
A quanto pare Ryanair non è così idilliaca come vogliono farci credere; le condizioni di lavoro, nonché le condizioni di viaggio, sono tutto meno che favorevoli.
Ryanair eroga dei contratti, ai suoi dipendenti, che sono a livello di sfruttamento: non ci sono ferie, le malattie non sono retribuite, non c’è assicurazione sanitaria. Ad esempio: la maggior parte dei piloti Ryanair, viene assunta con un contratto di lavoro autonomo, ovvero una sorta di partita Iva, quindi non sono assunti direttamente da Ryanair, ma da un’agenzia interinale. Il 69/70 % dei piloti ha questo contratto che non prevede alcuna retribuzione per ferie o malattia.
Un pilota Ryanir può arrivare a percepire anche 8mila euro al mese di stipendio, in base alla ore che fa, una cifra molto alta per gli standard italiani! Si, ma poi non si hanno ferie, contributi, malattie pagate. Il loro contratto, poi, non ammette il ricorso al sindacato, Ryanair fa una sorta di terrorismo psicologico! Solo da un anno a questa parte la Cisl ha portato la questione all’attenzione di Enac, del ministero dei Trasporti, del ministero del Lavoro, dell’Inps, e anche dell’Unione Europea.
“In Ryanair loro si lavora con gli obblighi da dipendente ma senza avere le garanzie da dipendente”
Tutte le altre compagnie concorrenti forniscono le condizioni adeguate, con benefit, un’attenzione al dipendente, rispetto della normativa. Ma oltre la parte burocratica, lo scandalo che ha colpito Ryanair è soprattutto “umano”: la compagnia si avvale di stravolgere i turni nel cuore della notte, non mettendo in conto le difficoltà di tappare i buchi provocati dallo spostamento dei dipendenti, senza contare, inoltre, che tutto ciò che sono telefonate e taxi per il viaggio degli stessi devono pagarseli da soli!
Finalmente i dipendenti hanno reagito, i voli sono stati cancellati e proprio in queste ultime ore si vocifera che fino a marzo 2018 la situazione voli Ryanair sarà critica. Si rischia uno sciopero continentale.
La compagnia irlandese è stata accusata fortemente dagli organi di rappresentanza chiedendo : l’impegno a presentare entro l’estate 2018 una bozza di contratto italiano per piloti e assistenti di volo basati in Italia; l’impegno a fornire un’ulteriore bozza con un piano di investimenti sul personale e sull’infrastruttura, introducendo incentivi.
Non si deve assolutamente dimenticare che Ryanair aveva mostrato interesse da tempo nell’acquisizione di Alitalia: Michael O’Leary, CEO della società, aveva parlato della presentazione di un’offerta per 90 aerei di Alitalia a lungo e medio raggio. Ora questa offerta è stata ritirata, ma se Ryanair si è permessa di fare un’offerta simile è solo grazie all’arricchimento sulle spalle dei dipendenti e del loro lavoro al limite dell’umano, e aiuti di Stato, “incentivi” che i nostri aeroporti hanno erogato con milioni di euro!!