A casa, maledetta strega!
Ve l’avevamo detto!
Noi di iurop, a ragion veduta, non abbiamo mai nutrito alcuna simpatia per questo ambiguo personaggio che calca danni (troppi?) le scene dell’alta finanza mondiale. Neanche quando molti osannavano la sua nomina alla BCE per il solo fatto di essere una donna. Abbiamo ricevuto critiche di ogni sorta, specialmente dal mondo femminile. Questa spregiudicata signora, si era infatti distinta al comando del FMI per una politica da usuraia nei confronti della Grecia. Solo una lettera di richiamo severo da parte del Senato degli Stai Uniti, primo Paese finanziatore del Fondo, era riuscita a frenarla e a farle scegliere una line di comportamento di più basso profilo. Aveva abbassato le penne, come si dice,
almeno per un po’. Insediandosi a capo della BCE, il suo discorso moderato e di promessa continuità con la linea Draghi, decisamente più prossima allo spirito di solidarietà necessario per l’Unione, ha ingannato tutti. Alla prima occasione, la Lagarde si è rivelata per quello che é. Prima il denaro, la finanza, gli interessi. Poi i popoli. Che cosa ci fa un personaggio del genere alla guida della Banca Centrale Europea, proprio adesso che l’Europa sta -suo malgrado a causa dell’emergenza- riscoprendo piano piano la necessità di stabilire una scala di valori che metta al primo posto i valori umani e storici propri della nostra cultura?
Dobbiamo cacciarla con ignominia? Sì certamente e dobbiamo fare presto. Prestissimo. Ne va della tenuta dell’intera UE. E non abbiamo tempo da perdere.