La sharing economy di bla bla car
Bla bla car è certamente il fenomeno più importante di sharing economy. Letteralmente “economia della condivisione” proprio perché così avviene. L’azienda francese ha lanciato un modello economico che ha alla base la condivisone di beni e servizi, quindi non fondata sull’acquisto, ma sul riuso e la condivisione in cui c’è un elemento fondamentale: la relazione. Bla bla car è infatti considerata una community nella quale alcune persone affittano la loro auto per qualche ora, offrendo passaggi a basso prezzo a passeggeri sconosciuti, una sorta di autostop organizzato.
La sua forza non è puntare in viaggi di lunga percorrenza, in media sono viaggi di 400km circa, così che il proprietario dell’auto riesca a coprire le spese del viaggio facendo pagare ai passeggeri circa 20 euro, nettamente inferiore al costo di un biglietto del treno o dell’aereo per la stessa distanza. Un viaggio a basso costo di cui l’azienda guadagna il 10% del prezzo pattuito tra gli utenti.
Negli ultimi anni, questa compagnia francese di ridesharing sta crescendo sempre più, e sta diventando il principale servizio di passaggi in Europa. Con l’acquisto della tedesca Carpooling e di Autohop, attiva in Romania, Serbia e Croazia, il numero di iscritti a bla bla car è salito a 20 milioni!
Certamente questo tipo di “condivisione” è destinato a cambiare il business mondiale, un nuovo tipo di commercio volto a tutti, soprattutto rivolto a studenti o persone che dispongono di un budget limitato. Un po’ come Flixbus, bla bla car sta attuando una vera e propria rivoluzione sociale. Tutto questo è reso possibile dal progresso tecnologico, e grazie soprattutto a internet che ha permesso la nascita delle community online e di piattaforme tecnologiche che sono una risorsa, una grande opportunità per tutti, un’ opportunità TANGIBILE. Bla bla car ha i numeri per diventare un player globale, attualmente è presente in 22 nazioni europee e fonda la sua politica sul “riciclo”, utilizzare la macchina di proprietà e sfruttarla per il bene comune condividendo le spese; e sulla globalizzazione, creando una piattaforma a libero accesso mettendo insieme persone con la stessa necessità.
Certamente la crisi economica è stata la causa del nascere di questa start up, che in questo caso dobbiamo ringraziare, per aver dato alla luce un modo di viaggiare intelligente, comodo, unico.