La resa dei conti! Perché fuggi Angela?
La notizia è ufficiale: Angela Merkel non incontrerà Tsipras nel corso del giro di consultazioni con i partner europei che il neo-primo ministro greco ha appena iniziato. Nessuna trattativa bilaterale dunque, ha fatto sapere il portavoce di Berlino, ma solo la riunione del Consiglio Europeo in calendario il 12 febbraio. Perché mai questo comportamento reticente, per non dire ostile, da parte della cancelliera? La quota più consistente del debito greco è nelle mani della Germania, quindi ci si aspetterebbe che sia quest’ultima la prima a doversi preoccupare ed a dover aprire i negoziati, ineludibili, sulla questione del debito.
Ma c’è un problema, anzi due. La Germania è debole, debolissima in questa fase molto critica che potrebbe trasformarsi in una resa dei conti terribile della quale Angela sarebbe la prima a fare le spese. Sì perché al momento della prima concessione di prestito alla Grecia, la cara Merkel fece molte pressioni sul governo ellenico di allora affinché acquistasse armamenti dalla Germania. In particolare due sottomarini dal costo esorbitante di 4 miliardi di euro che sono stati consegnati ma che non funzionano; poi carri armati Leopard di produzione tedesco-olandese. Non solo, in quell’occasione venne fuori che rappresentanti delle industrie tedesche corrompevano allegramente i funzionari del governo greco elargendo tangenti milionarie. A quel tempo la Merkel aveva come “compagno di merende” anche Sarkozy, che approfittò dell’occasione per rifilare alla Grecia un paio di fregate e qualche aeroplano. Questi ultimi a discapito dell’Italia che si vide annullare un contratto importante con l’Alenia, dopo che più della metà degli aerei ordinati erano stati consegnati. Ma Sarkò non c’è più e difficilmente il nuovo Presidente Hollande potrà dar manforte alla Germania, considerata la delicata situazione politica interna e le difficoltà economiche in cui versa la Francia. Semmai c’è da aspettarsi un “prezzo” molto alto da pagare per l’appoggio francese alla linea intransigente di Berlino. Staremo a vedere se Hollande ed i suoi sapranno approfittare di questa ghiotta occasione ma c’è da scommettere che le posizioni spigolose dei tedeschi in merito ai conti pubblici – degli altri- dovranno smussarsi. Da ultimo c’è la questione Troika, il famigerato triangolo Commissione Europea- BCE- Fondo Monetario, dove è fin troppo evidente il fatto che la Germania detenga una posizione egemone, essendo al contempo socia più importante della BCE e membro permanente del Consiglio del Fondo, il cui comportamento negli ultimi anni ha subito non solo forti critiche per il vistoso allontanamento dai suoi principi ispiratori, ma ha anche subito la reazione dei Paesi del BRICS al proprio ostruzionismo, tanto da spingerli a fondare un altro organismo equipollente ed alternativo. Insomma Angela rischia la debacle. Tsipras potrebbe inchiodarla sulla vicenda dei sottomarini e della corruzione, nonché palesare a tutti i partner europei l’intera vicenda delle “pressioni” politiche subite per la concessione del prestito che, nelle cronache dei comuni mortali, sarebbero chiamate con il loro nome: estorsione. Fra le frecce nell’arco, il Greco ha anche l’antica questione del debito tedesco del dopoguerra, ridotto ben del 62% con il voto favorevole anche della Grecia. Con quale faccia oggi la Germania potrebbe dunque negare una richiesta di rinegoziazione? Per il momento Angela sfugge al confronto e si rifugia nella Commissione Europea ma non le basterà: c’è da scommetterci.
PS. E infatti, mentre scrivevamo l’articolo, Tsipras ha sparato la prima bordata!
Una risposta
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