Pensionati in fuga verso……..l’Europa!!
Dove si paga meno? Per gli italiani la risposta è facile: dovunque. Non solo in Europa, in realtà praticamente in tutto il mondo, si pagano meno tasse che in Italia ed anche dove la tassazione può raggiungere livelli assimilabili, la qualità della vita e dei servizi pubblici rende impietoso il confronto. E’ una triste realtà a cui i nostri governanti non sembrano voler prestare orecchio. Gli italiani, come da proverbio, si arrangiano. Non parliamo solo delle imprese che stanno chiudendo o traslocando a ritmo crescente ormai da anni, con una ormai inarrestabile emorragia di posti di lavoro, produzione economica e, per converso, gettito fiscale. Da diversi anni la fuga verso l’estero ha smesso di essere riservata solo agli imprenditori o ai “cervelli”, cioè i giovani italiani capaci che se ne vanno subito, freschi di studi, alla prima occasione. Sono infatti ormai migliaia (quasi 500 mila secondo le stime più recenti,ndr) i pensionati che si adeguano a vivere fuori dal Belpaese, ricevendo per intero o quasi la loro pensione e sottraendola così ad una fiscalità che definire iniqua è un eufemismo. Già negli anni passati a compiere una scelta così radicale erano solo i più avventurosi, o comunque quelli con pensioni consistenti perché per godere di benefici significativi era necessario uscire dall’Europa. Tunisia, Brasile e CentroAmerica le mete privilegiate. Ma gli italiani si sa, amano la loro terra nonostante tutto e preferiscono rimanere vicino a casa. Ed allora ecco esplodere il boom delle mete europee: Cipro, Malta, e le Canarie guidavano la classifica dei “paradisi della pensione” fino al 2014, anno in cui si è aggiunto il Portogallo con una offerta a tassa zero che ha scatenato le proteste della Svezia e della Danimarca. Già, perché forte della sua posizione continentale e dell’offerta culturale alternativa alle spiagge e basta, il Portogallo ha visto incrementare il livello delle richieste di residenza in maniera vertiginosa. Ma anche la Germania, meno appetibile per il clima ma sicuramente leader per qualità ed efficienza dei servizi, offre una tassazione per le pensioni che rasenta lo zero assoluto. Il risultato è paradossale e al contempo catastrofico: due italiani in fuga per ogni immigrato in arrivo. Così alle pensioni che se ne vanno all’estero dentro le tasche delle badanti (una delle occupazioni meglio retribuite in Italia, l’unica in crescita sia di domanda che di offerta, ndr) dei pensionati in difficili condizioni di salute, si sommano quelle dei pensionati ancora in forma che si vanno a godere il meritato riposo in paesi meno tiranni del nostro, pur rimanendo “ad un tiro di schioppo” da casa propria. Se l’ultima resistenza fosse poi quella dell’informazione o della lingua, nessun problema, ormai decine di siti in lingua italiana forniscono ogni indicazione necessaria per la fuga, vi riportiamo solo qualche link di esempio, tanto è facile documentarsi.
http://www.inps.it/portale/default.aspx?iMenu=1&iNodo=9467
http://www.algarverealestate.com/it/legal-advice/pensoes-de-origens-estrangeiras
http://www.vivereamalta.com/sistema-fiscale-maltese/
http://sfsmalta.it/i-nostri-servizi/ritirarsi-in-pensione-o-trasferirsi-a-malta/
http://www.infocanarie.com/pensione-canarie-dichiarazione-dei-redditi.htm