L’Europa che non vogliamo
“Il livello di civiltà di un popolo si misura anche dal rispetto che esso ha degli animali”, così disse una volta Giulio Andreotti. Chissà come avrebbe reagito alla figuraccia mondiale che ci ha fatto fare il Trentino, oasi insensatamente privilegiata dal suo maestro in odor di santità, Alcide De Gasperi. Certo l’assassinio dell’orsa Daniza è uno di quei misfatti italiani degni di quella classe dirigente ipocrita ed incompetente che da cotanti padri abbiamo ereditato e che non riusciamo ad estirpare dal nostro paese. Un veterinario incompetente, un governatore di regione poco meno che scemo, un cercafunghi delinquente – che verosimilmente è andato a molestare i cuccioli, posto che l’orso non è una tigre e dunque non attacca l’uomo deliberatamente – un episodio vergognoso, esempio di una italietta senza più un senso. Ma in chiave europea – perché questo è il nostro “taglio” – l’episodio una riflessione ce la offre. Quasi quattro milioni di euro spesi dall’UE per il ripopolamento degli orsi nel territorio del Trentino, poi un deficiente va a funghi e un danno incalcolabile di immagine al nostro paese viene prodotto in un attimo.
Con tanto di sindaco della vicina Cortina d’Ampezzo, in altra regione ben più tassata e meno privilegiata del Trentino, ne approfitta per promuovere il turismo nella sua città. E la Palombelli, oca doc, degna moglie di uno che intasca milioni a nome di un partito che non c’è, ci esorta ad amare più “ i nostri eroi di governo” che non un orso. Lapidata sul web, giustamente. Finché si può, perché la sua simile – parlando di oche – Boldrini si sta dannando per limitarlo e imbrigliarlo questo scomodo ed inopportunamente libero, web. Ma in Europa c’è anche la Danimarca. L’orrenda, mostruosa ed ignobile Danimarca.
Quella che squarta una giraffa davanti agli occhi dei bambini, come fosse una lezione di gastronomia, quella che ogni anno massacra i cetacei alle isole Far Oer, in un mare rosso di sangue dove sguazzano allegri bambini isolani, figli di mentecatti incivili, di selvaggi senza dignità. Cesare non ebbe certo né tempo né interesse per andare a civilizzare quelle isole, come fece con il resto d’Europa. Non sarebbe il caso che oggi se ne occupasse l’Unione? Cosa dobbiamo o possiamo fare per cacciare a pedate i danesi dall’Europa, per dire, una volta per tutte, che noi, con quelli non abbiamo nulla a che fare? Perché i danesi fanno i referendum per decidere se stare in Europa oppure no e noi non possiamo fare un referendum per decidere se ce li vogliamo oppure no? Una questione europea di non poco conto. Vogliamo in Europa un popolo che massacra i cani randagi come la Croazia?
Quanto sono europei gli ucraini? Siamo certi che legarci a certi popoli faccia parte die nostri valori? Gli animali sono vittime considerate purtroppo sacrificabili, ma sono ancora un esempio ed una cartina di tornasole della civiltà di un popolo, come ci insegnò il più grande politico di tutti i tempi. Vogliamo unire l’Europa sul piano della civiltà o di cosa altro?