Brexit 2: cosa cambia in Europa?
Il nuovo evento scatenato dal referendum britannico sta mettendo in luce una serie quasi incredibile di mancanze nelle forme istituzionali, nei regolamenti e nelle procedure dell’Unione Europea. Questo perché l’uscita di un Paese membro dall’Unione semplicemente non è stato previsto. Mai, fin dal Trattato di Roma si è presa in seria considerazione questa ipotesi. Eppure di avvisaglie ce ne erano state e molte. Non soltanto l’ascesa incredibile nelle recenti elezioni interne dei vari paesi di movimenti anti europei ma anche fatti concreti. Nel 2011 la Danimarca celebrò un referendum sull’adesione o meno di quel Paese alla moneta unica e nel 2015, sempre in Danimarca, un altro referendum ha espresso parere contrario all’abrogazione delle “speciali riserve legali” di cui la Danimarca gode. In altre parole la Danimarca parteciperà alle riunione della UE solo quando avrà un ministro con diritto di veto, altrimenti ogni norma Europea potrà comunque essere rifiutata dal paese della Sirenetta, qualora non gradita. Anche qui un modo singolare di aderire ad una unione che per esistere prevede una sempre maggiore cessione di sovranità da parte dei Paesi aderenti, verso gli organi comunitari. La stessa costituzione tedesca, è bene ricordarlo, prevede che le norme varate a Bruxelles vengano approvate singolarmente da ciascuno dei Lander i quali mantengono, trattandosi di Repubblica federale, la propria autonomia. Non si è mai verificato fino ad ora, ma è teoricamente possibile che una norma europea entri in vigore a Berlino e non sia valida Monaco. Un bel pasticcio istituzionale che la UE non si è mai peritata di affrontare ed oggi, a valle del referendum d’oltre manica, apre uno scenario piuttosto complesso. Invece di trascorrere estenuanti nottate di trattative per concedere alla Gran Bretagna tutti quei privilegi e quelle condizioni da “figlia dell’oca bianca” (cfr ns articolo), privilegi che Cameron ha estorto alla Commissione con la minaccia referendaria e poi si è speso in casa per sostenere la campagna a favore del Remain, sarebbe stato più serio e più proficuo per tutti lavorare fina da subito sulle procedure di uscita. Sarebbe stato assai meglio che gli inglesi e ancor più tutti gli altri europei avessero da subito, fin dall’indizione del referendum, avuto un quadro chiaro di quello a cui andavano incontro.
Adesso così ci si trova davanti ad un fatto compiuto che compiuto non è per nulla e lo scenario che si presenta non è solo di incertezza ma di totale caos. Hanno bel fiato da sprecare i politici da una e dall’altra parte nel rassicurare le popolazioni e i mercati di qua e di là della Manica di non preoccuparsi, perché diritti e vantaggi verranno comunque mantenuti e per un lungo periodo: non sarà affatto così. Da oggi la Gran Bretagna potrà chiudere le frontiere con la scusa dell’immigrazione e sospendere i diritti ai cittadini europei con motivazioni di bilancio. Per contro noi potremmo sanzionare i movimenti di capitali e tutte le operazioni finanziarie con pretesti fiscali e manovre anti-corruzione.
Fortunatamente sono subito arrivate le dimissioni del Commissario Britannico Lord Hill a stigmatizzare un’altra lezione di democrazia all’Inglese. Sì perché in realtà non era neanche stata prevista la sua sostituzione, pertanto l’atto non era dovuto. Per nostra fortuna si tratta di un Lord e non di un Galan (il nostro deputato rimasto incollato per mesi alla poltrona di Presidente della Commissione Cultura nonostante una condanna definitiva, ndr). Lord Hill ha semplicemente dichiarato “ Non sarebbe stato giusto andare avanti con un Commissario britannico come se nulla fosse accaduto”. Chapeau! Un altro problema però per le istituzioni. La Commissione Europea è infatti costituita da 28 commissioni, una per ciascun paese membro: quale si abolirà? Quella fino ad oggi presieduta da Hill è quella sui Servizi Finanziari che sono di una certa rilevanza. Certamente bisognerà abrogare una Commissione “minore” ma quale? E così facendo, poi, bisognerà trovare un Commissario con adeguate competenze a sostituire Lord Hill.
Quale commissione abroghereste voi? Qui vi forniamo un link all’elenco dei commissari se volete farvi un’idea:https://ec.europa.eu/commission/2014-2019_it
E questo è sicuramente il più semplice dei problemi da affrontare. Altroché non cambierà nulla, è già cambiato tutto. Le prime ad accorgersene, ovviamente, le borse. Ma fortunatamente sono solo un termometro, i problemi seri non sono quelli, vedrete.