L’utile idiota
Quando si parla di guerra, lui c’è sempre. Ha una specie di poltrona fissa nei talk show italiani, una sorta di diritto di prelazione sul tema. E puntualmente non delude gli editori televisivi, inondando di idiozie talvolta spettacolari, le loro scialbe trasmissioni. Anche se i suoi pochi testi in materia di strategia militare sono stati tutti confutati, se non addirittura derisi, qui da noi viene considerato autorevole e addirittura credibile. Così ogni volta che ne capiti l’occasione ci dobbiamo sorbire le sapienti divisioni di Luttwak in buoni e cattivi ed i giudizi trancianti sulla politica internazionale praticata dagli europei e in particolare dagli italiani. A sua parziale discolpa si può certamente dire che l’Europa non manca certo occasione per mostrarsi disunite ed incoerente. Tuttavia è davvero incredibile il fatto che ad un personaggio che sembra appena uscito da una scuola elementare americana per la semplicità sconcertante dei suoi ragionamenti, venga concesso tutto questo spazio mediatico senza mai contrapporgli una semplice testa pensante che lo coprirebbe facilmente di ridicolo. Questo compito è sporadicamente lasciato ai comici.
Sarà perché a quanto si dice, Il Professor Luttwak ha rivestito anche la carica di consigliere militare del governo USA, o forse perché non c’è nessun altro disposto a partecipare agli inconcludenti dibattiti dei talk show nostrani, sta di fatto che lui c’è sempre e gode di una specie di immunità di cazzeggio. Così ci tocca ascoltare diverse perle di saggezza e versioni dei fatti a dir poco strampalate, come se fossero cronaca o, peggio, dotte analisi.
recentemente ci ha raccontato che l’ISIS è ovunque, in Afghanistan come in Nigeria e dunque per questo è impossibile ricondurre agli USA la responsabilità della sua nascita. Peccato che sia storia dimostrata che l’Isis sia stato fondato dai militari dell’esercito di Saddam Houssein, addestrati, armati e finanziati dagli Usa e poi dirottati sotto un’altra bandiera, più vicina se non altro alla loro cultura. Almeno Alain Friedman ha il coraggio di ammettere che sia così, seppure raccontandoci che le armi ed i soldi del più potente esercito del mondo, siano stati “rubati” dai cattivoni dell’Isiis. Ma Luttwak non si accontenta: ci narra che gli americani in Irak hanno portato biscotti e cioccolata al popolo affamato (forse nella sua mente si confondono le immagini del ‘48…). Già perché il popolo iracheno, terzo produttore mondiale di petrolio, non poteva mangiare senza i biscotti americani, mentre l’Isis, nello stesso territorio si finanzia con il traffico di petrolio sul mercato nero: strano davvero. Poi esce un servizio di Formigli che ci fa vedere come la strada dove scorre il traffico di questo petrolio sia meglio asfaltata della nostra tiburtina e il nostro bravo reporter scopre che proprio gli americani ci hanno imposto di non bombardarla. Ma guarda! La lista delle corbellerie che il pur simpatico Luttwak ci sciorina ad ogni piè sospinto sarebbe lunga davvero, anche se spesso inopportuna, specialmente se questo gli viene lasciato fare proprio nelle occasioni in cui noi europei piangiamo i nostri morti. La più ridicola di tutte, che ha giustamente fatto il giro dei media in pochissimo tempo, è stata la sua descrizione di Gino Strada come l’”utile idiota” di non si sa quale propaganda. Vero è che Luttwak ha sempre condannato gli interventi umanitari, dunque magari si potrà riscontrare una inaspettata coerenza con le sue idee imperialiste e guerrafondaie. Di certo però, proprio nella interpretazione autentica dell’espressione, l’utile idiota è lui, portatore di una propaganda americana sempre più impresentabile. Di questi tempi poi, quanto sia utile è da dimostrarsi, sull’idiota non ci sono dubbi.