Cacciamoli fuori dalla UE!
Non è la prima volta che Iurop si trova ad assumere posizioni intransigenti nei confronti dei furbi d’Europa. Quelli che si fanno una UE per conto loro, quelli che prendono i soldi (palate inverosimili di denaro, a volte più di 15 volte quello che versano) e poi sono sempre pronti a mettere veti e bloccare il progresso dell’Unione. Per meri e miserabili interessi di bottega, quasi sempre fino ad oggi. Ma appunto in questi giorni hanno davvero passato il segno. Il veto posto da Polonia ed Ungheria infatti, non riguarda la quantità di denaro che finirà come ormai da anni a finanziare i loro regimi autoritari, di più: questi due Paesi pretendono adesso che l’Europa rinunci prprio ai suoi valori fondanti, almeno per loro, in termini di democrazia e di diritti umani. E’ evidente che questo sia inaccettabile e a poco vale il tentativo di trovare una via diplomatica da parte della Merkel. Qui bisogna prendere misure drastiche, c’è poco da fare. Sono anni che diciamo che la mancanza di una procedura di espulsione dalla comunità avrebbe creato gravi problemi, che troppo poco si è fatto nel definire con rigidità i requisiti di ammissione e nulla in quelli di estromissione.
La Brexit, che in questi giorni festeggia il suo quarto anno di negoziati senza risultato alcuno, è l’esempio più lampante di quanto questo nodo sia cruciale ed urgente per la tenuta ed il corretto funzionamento di questa Unione che stenta ancora troppo a trovare una propria identità. Troppe emergenze irrisolte e troppe regole mancanti rendono la UE una entità indefinita e vulnerabile in uno scenario planetario che oggi mostra di non poter più attendere. Rischiamo di diventare una mera espressione geografica, invece della più importante “potenza” della Terra cui spetta per storia e per diritto la responsabilità della leadershio dell’umanità intera. La domanda oggi dunque va posta con forza e senza esitazioni: cosa ce ne facciamo di questi mariuoli di Visegrad? Perché mai dovremmo chinare il capo e soprattutto sperperare il denaro dei contribuenti per finanziare questi sciacalli?
Si domanderà il lettore cosa possiamo fare per arginare questi dittatori e per impedire loro di continuare a ricattarci. Semplice: In primis dobbiamo bloccare tutti i finanziamenti di qualsiasi tipo a loro destinati. E questo lo possiamo fare anche da soli noi italiani; basta porre il veto sul bilancio comunitario. Secondo dobbiamo accelerare i tempi per la definizione di una “costituzione” vera e propri della UE che preveda le procedure di allontanamento. Peraltro noi italiani avremmo tutto da guadagnarci, poiché è anche e soprattutto con i nostri soldi che si sono finanzia te fabbriche ed investimenti in questi Paesi che oggi ci fanno concorrenza diretta soprattutto sulla nostra produzione industriale. Certo, sarebbe più opportuno non tollerare personaggi come
Salvini e la Meloni che invece osannano (ed in Europa si alleano) questi tiranni, ma questo richiede e che i nostri rappresentanti dell’opposizione siano in grado comprendere i principi e le necessità politiche che ispirano queste nostre dure parole. Purtroppo non è così. La nostra opposizione becera, guarda solo al proprio clamore mediatico che sembra, e ripetiamo sembra, guadagnare consenso. Se è vero che siamo in una situazione di emergenza, allora è vero che rimettere in riga o estromettere questi Paesi canaglie è una priorità. Dobbiamo sopravvivere alla contingenza attuale, non c’è tempo per gli sciacalli: vanno solo presi a pedate. Subito.