Le curiose amicizie di mister rigore
Ci sono notizie che vengono incredibilmente enfatizzate in Italia quando si parla di Germania, come quella del ministro dell’istruzione Schavan che si dimise perché si è scoperto avesse copiato il tema di maturità. Come a voler sempre sottolineare la rettitudine dei nostri concittadini teutonici rispetto ai nostri costumi corrotti e malsani.
Altre, invece, o vengono taciute o lasciate al più presto nel dimenticatoio. Così certamente il grande pubblico ignora chi sia l’attuale Ministro delle finanze Schauble. Quello che verifica i nostri progetti di bilancio, quello che professa il rigore contabile -altrui- a tutti i costi. Non solo dell’Italia, anche della Francia e, di questi tempi, sopratutto della Grecia. Bene, Schauble, eterno secondo, dopo anni di sostegno e di duro lavoro a fianco di Kohl, non ne ha potuto raccogliere l’eredità politica, spianando così la strada alla non meno spregiudicata Angela, a causa di uno scandaluccio da 100.000 marchi che ha ammesso aver ricevuto quale finanziamento illecito al partito. Ma la cosa più importante è da quale “stinco di santo” il nostro ha ricevuto il denaro. I soldi arrivarono da un certo Karlheinz Schreiber, un personaggio condannato a 6 anni e mezzo per evasione fiscale dopo essere stato estradato dal Canada a seguito di un contenzioso con la Germania durato circa 10 anni. In Canada, Schelber era trattenuto perché testimone chiave in un processo per corruzione per una fornitura di Airbus. L’ex Primo MInistro del Quebec, Mr. Mulroney riconobbe di aver ricevuto ben 225.000 dollari dal faccendiere tedesco ma solo dopo essersi dimesso dall’incarico. Lo scandalo che ha travolto Kohl e la CDU è servito a far largo ad Angela Merkel che però sembra abbia continuato queste “allegre” frequentazioni.
Ne abbiamo parlato in proposito della Grecia in crisi, che Angela accettò di aiutare solo a condizione si concludesse il pagamento della fornitura di sottomarini fabbricati dalla Thyssen -Krupp della quale lo stesso Karlheinz Schreiber era consulente e lobbista. E’ in particolare questa collaborazione con il gruppo Thyssen, ben noto anche in Italia per altre vicende, che è costata l’estradizione e l’arresto del faccendiere a causa della energica richiesta della Procura di Monaco di Baviera che lo ha sbattuto in galera, senza troppi complimenti appena sceso dall’aereo, nonostante l’età di 75 anni, per aver pagato tangenti per oltre 15 milioni di euro.
La domanda che i lettori si porranno è questa: se un politico italiano avesse incassato un finanziamento illecito per 100 mila euro da una “mammoletta” del calibro di Schreiber, potrebbe ricoprire il ruolo di ministro delle finanze?
Forse la Germania non è poi così lontana, né così diversa come i media vorrebbero farci credere.